C’erano una volta, dei signori italiani con le loro famiglie che stavano andando in vacanza negli Stati Uniti. Dopo un’ora che erano arrivati all’aeroporto provarono a passare i controlli con le loro valige. Erano tutte troppo pesanti. “Ma come- protestarono- abbiamo messo l’essenziale”… Dovettero togliere tanti vestiti mettendoli dentro altrettante buste grandi, alla fine ogni busta  pesava come una normale valigia, nonostante le proteste delle Hostess, riuscirono a portare le buste sull’aereo,  ma tutti i loro vestiti erano mischiati e nessuno trovava più niente.

Una volta saliti sull’aereo i due capifamiglia, con le rispettive mogli si sedettero in posti vicini. Uno dei due raccontò all’altro delle sue avventure di lavoro in case e banche, in poche parole era un ladro, ma purtroppo per lui, l’altro, a cui aveva detto tutto,  era un capitano dei carabinieri.  Appena capì che lavoro faceva  il ladro scappò e il capitano lo rincorse, ma ormai erano decollati da mezz’ora, anche se spiegarono il fatto,  l’hostess li costrinse a stare seduti e calmi.

Si fece notte, volavano in pieno oceano, mentre dormivano tutti, uno dei bambini di una famiglia ricchissima  che viaggiava con loro, dispettoso e incosciente come tutti i bambini viziati, entrò nella cabina dei piloti e tolse il pilota automatico.  L’aereo non volava più, scattò l’allarme e tutti si svegliarono, erano terrorizzati, nel panico più assoluto e anche i piloti, in quella confusione persero la calma.  Non sapevano che fare e provarono un atterraggio d’emergenza. Siccome era notte tutti preoccupati non sapevano dove sarebbero finiti, nel mare dovevano esserci gli squali e altri terribili pericoli. Per loro fortuna non c’era tempesta e l’aereo non era affondato subito, così tutti i passeggeri riuscirono a saltare in acqua con i giubbotti. Quando arrivò l’alba capirono di stare vicino ad un’isola e nuotarono tutti sulla spiaggia. Appena arrivati si resero conto che mancava il bambino che aveva causato l’incidente.

Lo cercarono da per tutto, per loro fortuna ormai era giorno pieno, ma non riuscirono a trovarlo, a un certo punto un ragazzino vide un animale dietro un albero, lo disse a tutti, molto curiosi in tanti andarono a vedere che cos’era e per loro fortuna non era un’animale ma era il bambino con il giubbotto di salvataggio ancora gonfio.

Come avrete capito erano finiti su un’isola deserta, purtroppo per loro siccome non c’era campo i cellulari non prendevano , solo a uno dei figli del miliardario prendeva il cellulare satellitare che gli avevano regalato per il compleanno. Telefonò ai nonni ma proprio quando, dopo molte telefonate,  gli stavano rispondendo il cellulare si scaricò e persero la speranza di chiamare i soccorsi. Sull’isola c’era anche tanto vento e non potevano neanche chiedere aiuto scrivendo sulla sabbia, in pratica erano bloccati lì.

Si organizzarono e  visto che ormai era ora di pranzo andarono  a cercare del cibo: chi andò a pesca, chi a caccia e chi raccolse  frutta e altre cose commestibili.

Mente stava andando a caccia il capitano dei carabinieri sentì un rumore strano, senza sapere che fosse continuò la caccia, ma a un certo punto senza aspettarselo fu rincorso da un rarissimo cinghiale bianco, animale che si trova solo in  quell’isola, capitò in un vicolo ceco, ormai rassegnato e sicuro di morire chiuse gli occhi aspettando i colpi dell’animale,  stranamente non sentì  niente tranne uno strano rumore, l’avevano salvato i primitivi e selvaggi abitanti dell’isola.

Dopo averli ringraziati in tutti i modi li portò dai suoi amici, purtroppo nessuno aveva trovato niente da mangiare,  ma per loro fortuna il capo tribù li invitò tutti a pranzo, siccome gli abitanti dell’isola erano molto gentili per un paio di giorni li ospitarono giorno e notte ventiquattro ore su ventiquattro.

Il terzo giorno il ladro, vedendo tante perle che gli indigeni prendevano dalle ostriche, provò a rubarle tutte, ma fu scoperto, tutti gli altri stavano aspettando la cena, dopo trenta minuti ancora non arrivava, allora uno della tribù disse loro che quel giorno per pranzo facevano un piatto speciale e quindi che ci voleva molto tempo, la moglie del capitano dei carabinieri,  che era una cuoca bravissima,  tutta incuriosita andò a vedere quale era questo piatto, purtroppo volevano cucinare il ladro, allora la povera signora, spaventatissima,  corse dagli altri e lo disse  a tutti, ma per loro fortuna dopo una dura lotta contro gli indigeni riuscirono a liberarlo e a scappare.

Stavano senza acqua, senza cibo, in pratica continuando così sarebbero morti in poco tempo. Per loro fortuna dopo varie ore arrivò una nave di pirati, tutti contenti pensavano di essere salvi ma il capitano dei pirati, uomo completamente senza scrupoli disse loro che se non potevano pagare per essere aiutati li avrebbe lasciati lì. Il bambino dispettoso che aveva causato l’incidente portava una bandana in testa come un vero pirata, attratto da lui il capitano della nave lo prese e lo portò a bordo. Quando stava per partire il ladro disse al pirata che se avesse restituito il bambino lui gli avrebbe dato le perle che aveva rubato. Il ladro non aveva detto quante erano e quante ne avrebbe date. Rivelò al carabiniere che aveva ancora tutte le perle e dopo aver discusso mezz’ora con lui si decise a pagare non solo per il bambino ma anche per salvare tutti gli altri. Il ladro sacrificò così il suo bottino perché i pirati portassero in salvo tutti.

Dopo che furono partiti viaggiarono tranquillamente per due giorni. A metà strada per gli USA, in mezzo all’oceano videro da lontano un’altra nave pirata, si avvicinava sempre di più, a un certo punto attaccò la nave con cui stavano navigando. Ci fu una grande battaglia, sembrava di stare in un film.  Quando la nave era quasi conquistata dai nemici anche loro si misero a combattere e riuscirono a far scappare gli assalitori.

Purtroppo il miliardario si era ferito gravemente, stava per morire, viaggiarono più velocemente possibile e arrivarono vicino ad un porto, , in quel momento il ferito stava al limite, addirittura cominciarono a fargli la respirazione bocca a bocca, ma per fortuna dopo poco tempo sbarcarono e trovarono un ospedale, siccome era un ospedale ad altissimo livello in soli quarantacinque minuti lo fecero guarire.

Dopo avergli fatto tante feste per essere guarito notarono che non c’era il ladro, quando tornò aveva le tasche imbottite di banconote, per caso andò a sbattere con un poliziotto del posto che si accorse delle banconote rubate e lo portò in caserma.

Tutti preoccupati gli telefonarono, ma in caserma gli avevano tolto  il cellulare,  allora telefonarono ai carabinieri, andarono subito in caserma e una volta arrivati dopo che il commissario aveva spiegato tutto il miliardario provò a pagare la cauzione che però era troppo alta per i soldi che portava  con sé. Purtroppo  la poteva pagare solo in quel momento e non aspettare che arrivassero soldi, per fortuna il commissario conosceva il capitano dei carabinieri italiano, lo salutò e questo, dopo averci messo una buona parola,  dicendo cose anche vere sulla bontà del ladro,  lo fece uscire dalla prigione.

Dopo aver vissuto questa bellissima avventura tutti insieme ognuno tornò a casa sua e vissero felici e contenti.