IL RACCONTO

C’era una volta un ragazzo sano, fidanzato e che aveva  tanti amici, stava benissimo con gli altri e anche con se stesso; abitava ancora con i suoi genitori.

Anche con la famiglia andava tutto bene. Un giorno un po’ sul tardi andò a pranzo a casa dei genitori della fidanzata, mangiò tantissimo, fino ad essere completamente pieno, dentro lo stomaco non gli ci entrava neanche una mollica di pane.

Verso le 20.00 doveva cenare a casa sua insieme ai genitori, naturalmente, considerando tutto quello che aveva mangiato, l’ultima cosa che voleva fare era mangiare, ma sua madre non voleva buttare niente e pretendeva che mangiasse. Lui non poteva dire loro che aveva mangiato tantissimo perché erano fissati e nonostante fosse magro non volevano che ingrassasse. Quando disse che a cena non avrebbe toccato cibo si preoccuparono pensando che stava diventando anoressico e decisero di portarlo in  un ospedale psichiatrico.

Quando gli dissero dove lo volevano portare lui confessò loro la verità, ma a quel punto i genitori pensarono che era solo una scusa e quindi non cambiarono idea.

Quella notte il ragazzo preoccupato non dormì neanche un secondo.

Il giorno dopo lui provò a resistere ma con la forza lo portarono all’ospedale psichiatrico. Una volta arrivati a lui tutto sembrava normale e stava tranquillo fino a quando un vero provocatore non arrivò ad insultarlo. Stava per perdere la pazienza ma proprio quando arrivò al limite l’altro ragazzo si calmò e tutto dispiaciuto gli disse che aveva la sindrome di Tourette. Si calmò anche lui e parlando cominciarono a fare amicizia, per non disturbarli i suoi genitori dopo averlo salutato andarono via dispiaciuti di lasciarlo.

Erano arrivate le 20.30, era ora di cena, nell’ospedale avevano orari fissi. Considerando quello che i genitori avevano detto al dottore, mentre il ragazzo mangiava, pensando che fosse anoressico, c’era un infermiere dell’ospedale che lo controllava, naturalmente questo gli dava fastidio ma da persona intelligente aveva capito che se gli avesse detto di andare via avrebbe peggiorato la situazione. Girandosi, vide alle sue spalle uno che buttava il cibo per terra, lui pensò che fosse per un cane, in realtà lo faceva cadere per terra perché era un vero anoressico.

Lì avevano dure regole, quelli che lavoravano nell’ospedale erano molto severi e tutti gli altri pazienti erano stranissimi. E’ incredibile quanto ci stava male, allora dopo una settimana disperato decise di scappare.

Dopo aver preso 3 caffè  (l’ultimo alle 19.00) come uscì dalla camera  alla fine del corridoio incontrò un assistito che faceva paura a tutti, quello  che vedeva riferiva tutto al severissimo direttore dell’ospedale. Lo spione andava verso di lui senza fermarsi, lui impaurito arretrava, a un certo punto lo raggiunse ma non gli diceva niente, il motivo era semplicemente che era un sonnambulo.

Tolta la preoccupazione ricominciò a camminare e al piano di sotto incontrò uno antipaticissimo e riservato, lui non sapeva niente di questo assistito, pensando che fosse sonnambulo come l’altro provò ad andare verso la lontana uscita ma questo lo fermò, era grosso e robusto: proprio quando lo stava per aggredire cadde e si addormentò, era andato in catalessi.

Dopo qualche metro incontrò il ragazzo che aveva la sindrome di Tourette, questo suo amico lo voleva aiutare, ma proprio quando stavano per arrivare all’uscita involontariamente urlando lo insultò svegliando le guardie e i cani. Per loro fortuna le guardie avevano lasciato sulla parte esterna della porta le chiavi, appena i ragazzi se ne accorsero riuscirono a chiuderli dentro, intascarono la chiave e arrivarono correndo all’uscita.

Erano molto contenti, ora c’era solo il cancello che potevano aprire con la chiave, ma non si ricordarono dei cani, erano dei grossi e pericolosi doberman. I cani avevano incastrato i ragazzi attaccati alla porta, per loro fortuna cascò del pollo proprio tra loro e i cani, per un attimo guardarono in alto e videro che in una stanza facevano un festino, tra questi c’era anche l’anoressico che per non fare il maleducato faceva finta di mangiare e buttava la carne dalla finestra. Allora presero subito i pezzi del pollo li buttarono dall’altra parte del grosso giardino e si liberarono dei cani attirati dal cibo.

A quel punto diventò giorno e dopo essere usciti dall’ospedale salirono su un autobus e andarono dall’altra parte della città. Si fermarono a fare colazione in un bar. Per loro sfortuna arrivarono i genitori del falso anoressico, lo videro che stava mangiando 2 cornetti e così capirono che era una persona completamente sana.

Visto che ormai con quello con cui era scappato dall’ospedale erano diventati molto amici lo portarono a casa con loro e vissero tutti felici e contenti.